Portico di San Luca
Il Comitato è nato nel 1988 ed è costituito dall’Arcidiocesi di Bologna, il Comune di Bologna, il Santuario della B.V. di San Luca, e il quartiere Saragozza. Il Comitato, che ha sede presso il Quartiere Saragozza, dopo i grandi restauri degli anni 80, dall’inizio degli anni 2000, ha restaurato, con il contributo del Comune di Bologna, di una Fondazione, varie ditte e privati, un centinaio di archi su via Saragozza. Purtroppo tali archi sono già in parziale degrado per incurie, imbrattamenti ed altro. Si stima in circa 3.000.000 di euro la cifra necessaria per la sistemazione del portico, da attuare in circa 10 anni oltre ad una manutenzione ordinaria di circa 20.000 euro all’anno.
Per sostenere il portico puoi fare donazioni attraverso i seguenti Istituti di Credito:
- IBAN IT40H0200802480000002863846 (Unicredit)
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All’arco del Meloncello, in stato di notevole degrado, sono state effettuate le riparazioni più urgenti relative ad impermeabilizzazioni, cadute di intonaco, lattonerie, ecc. per la messa in sicurezza del manufatto. Con successivi lavori di pulizia e pittura della parte interna dell’arco del Meloncello, il 20 ottobre 2012, in occasione del Passamano per San Luca, è stato inaugurato il restauro dell’arco del Meloncello con cerimonia pubblica. L’origine del Santuario sul monte della Guardia è legata ad un eremitorio femminile che esisteva, sulla cima del colle fino dal 1192. La prima pietra della Chiesa fu posta il 25 maggio 1194: l’immagine che vi veniva venerata è la stessa tuttora custodita nel Santuario e nota col nome di Madonna di San Luca. La venerazione per questa immagine divenne un fatto collettivo e di importanza cittadina a partire dal 1433, quando l’immagine per la prima volta fu portata in città per impetrare la cessazione di un lungo periodo di maltempo.
Nacque così l’usanza, praticata ininterrottamente fino ad oggi, dell’annuale discesa della Madonna a Bologna: un avvenimento che ha sempre costituito uno dei momenti più significativi nella vita religiosa e sociale della comunità cittadina. Il Santuario attuale fu costruito dal 1723 al 1774 su progetto di Carlo Francesco Dotti. La prima idea di costruire un porticato che collegasse la città alla cima del colle, permettendo un facile e comodo accesso al Santuario in ogni stagione, fu avanzata nel 1655. Ma solo vent’anni più tardi l’impresa poté iniziare, ad opera precipua di D. Lodovico Generoli che riuscì a raccogliere un folto gruppo di cittadini disposti a cominciare i lavori con denari raccolti mediante pubbliche sottoscrizioni.
Il 28 giugno 1674 fu posta la prima pietra del porticato e nel breve giro di due anni furono compiuti i trecento archi del tratto di pianura. Il tratto in salita fu iniziato nel 1706 e nel 1715 raggiunse la vetta del colle; la congiunzione fra i due tratti, mediante lo scenografico “arco del Meloncello” (anche questo opera del Dotti) fu realizzata fra il 1721 e il 1732.
Era così compiuta la grande impresa che aveva visto la partecipazione corale della cittadinanza, poiché tutti i bolognesi, nobili e popolani, ecclesiastici e laici, in proprio o come membri di associazioni e corporazioni, avevano contribuito alle spese per la costruzione del portico, ponendo nei suoi 666 archi i loro nomi e i loro stemmi. Il Santuario e il portico divennero ben presto una inconfondibile caratteristica del panorama cittadino; visibili a grande distanza anche da buona parte del territorio bolognese, accentuarono il valore simbolico che il culto della Madonna di San Luca rivestiva da secoli nella vita religiosa e civile della città.
Grazie al portico il colle di San Luca divenne la meta classica delle scampagnate dei bolognesi, specie per quella tradizionale del lunedì di Pasqua; e fu ancora il portico di San Luca a suggerire nell’Ottocento la diramazione del nuovo portico della Certosa, e a condizionare, nel nostro secolo, gli sviluppi dell’urbanizzazione della zona esterna a Porta Saragozza. Il portico di San Luca costituisce ancor oggi un eccezionale capitolo di architettura e di urbanistica e un autentico valore, religioso e civico, per la cui conservazione tutta la cittadinanza può e deve sentirsi coinvolta.
Mario Fanti (Storico)
IL PORTICO DELLA B.V. DI SAN LUCA: PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ - UNESCO
«I PORTICI - HA DICHIARATO L'ARCIVESCOVO - SONO LA CITTÀ CHE SI FA CASA E LA CASA CHE SI FA CITTÀ»
Appena appresa la notizia che i portici di Bologna sono stati nominati Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, il cardinale Matteo Zuppi ha espresso la propria soddisfazione in un messaggio al Sindaco in cui ha affermato la sua «grande gioia! I portici sono la città che si fa casa e la casa che si fa città, accoglie e ci accoglie» e ha anche aggiunto il suo «grazie a tutti quelli che hanno permesso il risultato e a tutti coloro che si impegnano per custodirli e renderli vivi».
Chiesa di Santa Sofia
all'Arco del Meloncello
Dopo anni di abbandono e degrado strutturale, la “Confraternita dei Domenichini,” la Fabbriceria di San Luca e la Curia metropolitana hanno siglato l’accordo per il restauro della Chiesa di Santa Sofia e dei locali attigui, creando un Centro Culturale, sia religioso che civile programmando eventi, conferenze, mostre ed è sede delle Confraternite per le onoranze alla Beata Vergine di San Luca.
La Storia
La storia del portico di San Luca
Già dal XIII secolo era tradizione che dei pellegrini, attraverso sentieri impervi, segnati da immagini posto lungo il tracciato, risalissero il colle per raggiungere l’antico Romitorio dove era conservata la Sacra immagine della Beata Vergine di San Luca. Il Portico di San Luca che diparte dalla Porta a sud-ovest della città di bologna (Porta Saragozza) e giunge fino al Santuario di San Luca, posto sul colle della Guardia, è stato costruito fra...